La tossicità dei Nitrati

La presenza di nitrati (N03) nelle acque superficiali e in quelle sotterranee destinate al consumo umano è sicuramente un grave problema che andrebbe affrontato e risolto quanto prima, soprattutto per le sue conseguenze sulla salute umana.
L'inquinamento da nitrati delle nostre acque è principalmente causato dalle dispersioni della rete fognaria urbana e sub-urbana, dalla cattiva gestione dei fanghi provenienti dai trattamenti acquedottistici dell'acqua, dal non corretto smaltimento dei liquami zootecnici e dall'eccessivo impiego di fertilizzanti azotati in agricoltura (il nitrato è la forma ossidata dei composti azotati).
Tutto ciò ha causato la saturazione di azoto del suolo e del sottosuolo, e di conseguenza un inquinamento da nitrati delle falde acquifere che va ben oltre i 50 milligrammi per litro stabiliti come limite massimo per la potabilità dell'acqua.
E a proposito di limite, è oportuno ricordare che l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sugerisce un limite per i nitrati pari a 10 milligrammi per litro.
La scienza medica ha ormai confermato che il consumo di acqua contenente concentrazioni elevate di nitrati, o il consumo di alimenti preparati con questo tipo di acqua, può provocare problemi tossicologici anche gravi.
All'interno dell'organismo umano i nitrati vengono ridotti a nitriti sia nel cavo orale (ad opera della saliva) che nello stomaco (se il pH è superiore a 5) come anche nelle vie urinarie (in presenza di infezioni).
Successivamente, se i nitriti incontrano altre sostanze chimiche come le ammine o gli aminoacidi contenuti negli alimenti, reagiscono formando le nitrosoammine, alcune delle quali sono universalmente riconosciute come sostanze cancerogene e altre come sostanze ad azione mutagena diretta (alterazioni del DNA).
Oltre a ciò, l'entrata dei nitriti nel sistema circolatorio sanguigno può provocare in soggetti debilitati o con turbe ematiche la modificazione dell'emoglobina in metaemoglobina, con conseguente riduzione dell'apporto di ossigeno ai tessuti.
Nei neonati la metaemoglobinemia è considerata una malattia grave, conosciuta anche con il nome di "blue baby sindrome", ovvero sindrome del bambino cianotico.
Questa patologia si manifesta soprattutto nei soggetti alimentari con latte artificiale preparato utilizzando acqua contenente un valore elevato di nitrati.
Secondo alcuni ricercatori esisterebbe un rapporto abbastanza stretto tra contenuto elevato di nitrati nell'acqua potabile e l'aumento di certi tumori, specie di quelli al fegato, all'esofago, allo stomaco e ai reni.
Quel che è certo è che il contenuto elevato di nitrati nelle acque potabili è proporzionale all'incremento di certi tipi di tumore all'apparato digerente.
In un suo bollettino, l'Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (AIRC) invita a non utilizzare acqua contenente nitrati, sia quella utilizzata per bere che quella utilizzata per cucinare gli alimenti.
Infatti, sottolinea l'Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro, con la bollitura le sostanze chimiche come i nitrati non evaporano ma, al contrario, si concentrano maggiormente innalzando così la soglia di tossicità precedente alla bollitura.
Per concludere, è bene ricordare che da un punto di vista meramente sanitario i nitrati non sono tossici in quanto tali, ne tantomeno cancerogeni o genotossici, ma lo diventano nel momento stesso in cui si trasformano in nitrosoammine dopo la loro riduzione a nitriti.

Tratto dal libro "Attenti all'acqua" - collana ecosalute - Luigi Rho